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Studio “Il Parco”

CERTA
MUSICA
che arriva da sud

studio “il parco”

 

Lo studio nacque nel 1981 da un’idea e dalla passione di Ninni Pascale e Mario Savastano, entrambi ingegneri e musicisti interessati alla registrazione.
In quegli anni le sale di ripresa audio vivevano un buon momento, non esistevano computer e schede audio, tantomeno programmi per l’home recording e chi voleva registrare aveva decisamente bisogno dello “studio di registrazione”.
I locali furono ricavati (come nella migliore tradizione) da uno scantinato del Parco Matarazzo di via Tasso a Napoli.

 

Cominciammo con un otto tracce, il famoso Tascam 8 (anche detto tascamotto) e un mixerino Teac 12 canali, mentre il registratore stereo era l’onnipresente Revox.
Nonostante le modeste apparecchiature, “Il Parco” ebbe un buon successo, soprattutto tra i gruppi rock che in quegli anni, in città, nascevano numerosi.
La mancanza di sale a basso costo, l’atmosfera diversa così lontana dagli studi della Napoli classica e le capacità dei due tecnici/proprietari, fecero sì che l’attività dello studio crescesse rapidamente e consisteva soprattutto nella realizzazione di demotape per gruppi e cantanti e nel montaggio di colonne sonore per spettacoli di teatro e danza.
Con il lavoro crebbe anche l’attrezzatura, che si arricchì di un 16 tracce Tascam e di un mixer, sempre Tascam, a 24 canali.
Fu acquistata anche (tra le prime a Napoli) la rivoluzionaria tastiera DX7 della Yamaha.
Gli artisti che frequentavano “Il Parco” nei primi anni ottanta erano: Walhalla (di cui Ninni aveva fatto parte insieme a Gabriella Pascale ed Ettore Sciarra), Bisca, Little Italy. Panoramics, 666, Les Bandards Foux, i Blue Stuff (di Mario Insenga e Guido Migliaro), Daniele Sepe, Paolo Varriale, ma anche nomi già affermati come Tullio De Piscopo, Eugenio Bennato e Leopoldo Mastelloni.
Nel teatro, l’amico Mario Martone, con Falso Movimento, era un cliente assiduo. Il regista, per la realizzazione delle musiche del suo “Otello”, si avvalse della collaborazione di Peter Gordon (Love of Life Orchestra) che, direttamente da New York, si trasferì a lavorare nei nostri studi.

Nel 1987 Mario e Ninni decisero di separare le loro strade: “Il Parco” rimase a Ninni, che lo ampliò e ristrutturò con il prezioso aiuto di Cecco Ciampa, amico e collaboratore di quegli anni, e di Massimo Del Giudice, già realizzatore di altri studi a Napoli, nonché “mago” dell’elettronica.
Divenne uno studio professionale e le attrezzature principali furono cambiate con un registratore 24 tracce MCI, un mixer Trident serie 80, un registratore stereo Otari.
Fece inoltre la prima apparizione il computer ATARI con le sue famose applicazioni di sequencing Notator e Cubase
Anche il lavoro cambiò sensibilmente, si registravano principalmente dischi di artisti come Roberto Murolo, Enzo Gragnaniello, James Senese, Joe Amoroso, Enzo Avitabile, Nino Bonocore, aiutati da produttori artistici e musicisti come Massimo Volpe e Michele Montefusco, dell’Orchestra Italiana, Gigi de Rienzo, Franco Giacoia, Vittorio Pepe, Ernesto Vitolo.
Ci furono anche ospiti importanti come Eugenio Finardi, Mike Stern, Mia Martini, Edoardo Bennato, Lina Sastri.
Si registrava il jazz di Maria Pia De Vito, Francesco D’Errico, Marco Zurzolo, Enzo e Luciano Nini, Pasquale Bardaro, Paolo Luise.
In quegli anni iniziò anche la collaborazione con Carlo Gentiletti, che prima come assistente tecnico, poi come sound engineer, diede un contributo importante alla crescita professionale dello studio.

Nel 1993 l’avvento dell’home recording diede a molti l’illusione di poter fare a meno dello studio di registrazione e l’attività de “Il Parco” subì una notevole flessione.
Le pause lavorative ebbero un risvolto creativo e diedero a Ninni l’input per realizzare un’idea che da qualche tempo coltivava: la Polosud Records, un’etichetta indipendente che aveva come obiettivo quello di dare voce alle numerose e valide realtà musicali della regione.
“Il Parco” aveva già prodotto il primo disco (un long playing) di Daniele Sepe “Malamusica” e l’esperienza era stata decisamente positiva. Esistevano al sud molti artisti con proposte valide anche commercialmente, ma sistematicamente ignorati dalle major.
Si aprì quindi una nuova stagione e “Il Parco”, pur continuando a lavorare conto terzi, divenne lo studio della Polosud.
Ci fu un up-grade delle apparecchiature con il passaggio al nuovissimo registratore digitale 24 tracce della Sony il PCM3324S.
Tra gli artisti che in quel periodo erano di casa allo studio ricordiamo Daniele Sepe, Maria Pia De Vito, Antonio Onorato, Alan Wurzburger, Francesco D’Errico, Paolo Di Sarcina, Marco Zurzolo, Eddy Napoli, Le Loup Garou, 24 Grana, Enzo e Luciano Nini, Dario e Sandro Deidda.
Alla fine degli anni ’90 ci fu la rivoluzione della Digidesign: Pro Tools, l’Hard Disk Recording, la registrazione su computer.
In realtà “Il Parco” usava già da qualche tempo il DD1000 AKAI un registratore 4 tracce su disco ottico.
Il DD1000 veniva utilizzato al posto del registratore stereo Otari, per il riversaggio dei missaggi, grazie alle sue enormi possibilità di editing. In pratica i mix particolarmente complessi venivano scomposti in più parti e poi facilmente “incollati” con il DD1000.
Pioniere anche in questa esperienza, “Il Parco” fu il primo studio di Napoli a mettere da parte mixer e registratori a nastro, basando l’intero processo di incisione su Pro Tools. Un notevole supporto a questa evoluzione fu dato dall’amico Michele Signore, già allora a capo del centro Digidesign di Napoli.
Questa innovazione richiamò nuovi nomi come Ciro Ricci, Ida Rendano e soprattutto uno dei grandi maestri della Napoli “classica”, Eduardo Alfieri.
La Polosud produceva e “Il Parco” registrava, realizzando dischi per Fausto Cigliano e Angela Luce (che come arrangiatore scelsero Rino Alfieri, figlio di Eduardo Alfieri), Consiglia Licciardi, Pina Cipriani e Franco Nico, Lorenzo Hengeller, Jenny Sorrenti, ‘A67, Officina Zoè.
Nel 2007 si decise di rinnovare ancora una volta la struttura dello studio e fu chiamato come architetto Umberto Sirigatti, che già aveva esperienza nella progettazione di studi e che conosceva bene “Il Parco”, avendolo frequentato come musicista.
Lo studio, così come si presenta oggi, fu ultimato dopo circa quattro mesi di lavoro con l’ampliamento della sala di ripresa e con un nuovo disegno acustico della sala e della regia; furono inoltre completamente sostituiti tutti i cablaggi e ristrutturati i vari locali di servizio.
Per le apparecchiature ci fu l’upgrade a ProTools HD3 e l’acquisto del mixer Digidesign D-Command