CERTA
MUSICA
che arriva da sud
Il progetto, pur tra mille difficoltà, non ultima la crisi della discografia soprattutto in Italia, è riuscito a ritagliarsi un suo spazio, sostanzialmente per due motivi: la scarsa presenza di iniziative simili al Sud, dove invece esiste una notevole e variegata presenza di proposte e talenti e la politica di abbandono adottata spesso dalle major rispetto ai nuovi artisti del Sud, troppo lontani dal loro centro operativo e quindi troppo costosi e difficili da gestire.
Le finalità rimangono quindi quelle di dare voce alle numerose realtà musicali delle nostre regioni, dotate spesso di una valenza commerciale ma confinate dall’automatica produzione discografica delle major.
La gran parte della produzione POLOSUD RECORDS è orientata verso la musica etnica e jazz. Artisti come Daniele Sepe, Antonio Onorato, Maria Pia De Vito, Marco Zurzolo, Enzo Nini, Francesco D’Errico e Giorgio Li Calzi si muovono prevalentemente in questi ambiti. Questa scelta produttiva non è dovuta a pregiudizi verso altri generi ma dipende, oltre che da motivi squisitamente artistici, dal fatto che “un’etichetta indipendente, specialmente del Sud, non può vendere musica leggera o rock!”. Questo tipo di musica ha bisogno di un enorme supporto promozionale, in quanto è la musica più seguita, più venduta, più trasmessa, quella con una concorrenza sfrenata e dove le major investono di più. Mancanza di promozione vuol dire budget limitati e pochi contatti con le strutture che contano: RAI, Mediaset, ecc.
D’altronde ottimi artisti (anche napoletani) che fanno questo tipo di musica restano ignorati dalle major perché magari considerati ingestibili lontano da Milano o hanno già superato i 25 anni o non sono particolarmente telegenici. Insomma molte realtà interessanti, con potenziali commerciali notevoli finiscono col restare per sempre nell’ombra.
I cd di Andrea Campese, Alan Wurzburger, Lorenzo Hengeller, dell’Orchestra Jam o di Consiglia Licciardi (solo per citarne alcuni) sono i nostri tentativi di produrre anche musica leggera, ma di qualità; lo facciamo perché ci piacciono, perché crediamo nella loro musica e continueremo, con i mezzi che abbiamo a disposizione, ad opporci ad una politica fortemente penalizzante di “certa” musica che arriva da sud.