Descrizione
Attraverso riletture musicali contemporanee di canti religiosi della tradizione campana, si vogliono rendere fruibili al grande pubblico composizioni che accompagnavano spesso processioni e feste ricche di balli.
Nell’affrontare questo lavoro non potevamo non appoggiarci sull’operazione già compiuta da Roberto De Simone. Infatti, tanti brani sono stati da noi rielaborati partendo dalle incisioni della Nuova Compagnia di Canto Popolare, che è stata negli anni ’70 la voce di De Simone.
Questi, oltre che proporre composizioni sue (in realtà radicali rielaborazioni di materiali esistenti, tre delle quali presenti nel nostro disco), ha trasmesso una versione “colta” della tradizione con una riproposizione “elegante” di tale patrimonio, smussato delle asprezze di “canti” pieni di “terra” e di odori contadini. La nostra operazione, quarant’anni dopo, ha lo scopo di raccogliere in una sola pubblicazione “il meglio” della tradizione religiosa campana, “tradendo” ciò che era già stato “tradito” e che per questo è giunto fino a noi.
Quindi, il nostro disco, pur raccogliendo la tradizione, non può definirsi di musica tradizionale. Se vogliamo ascoltare musica tradizionale di quel dato momento storico e di quel dato ambiente rurale, dobbiamo andare alle registrazioni originali; noi siamo musicisti urbani per nascita, perciò sarebbe inutile nonché mistificante giocare a fare i pastori o i contadini, magari suonando anche in costume.
Noi possiamo affermare con certezza di aver affrontato i canti della tradizione religiosa come se fossero canzoni nostre, rispettando l’essenza di quella tradizione, perché ad essa sentiamo di appartenere, non per un vezzo intellettualistico o ideologico, ma per quella fede e quel gusto per la bellezza, splendore del vero, che ci sono stati tramandati da padri-maestri, grazie ai quali consistiamo e cantiamo.
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